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Consapevolezza e autoanalisi
Strategie di approssimazione all'esperienza inconscia
Prezzo: 20 €
Autore: Pia De Silvestri, Adamo Vergine
Casa editrice: FrancoAngeli
Anno di pubblicazione: 2005
ISBN: 978-88-464-6778-2
Gli psicoanalisti si sono sempre posti il problema di come tradurre la soggettività dell’esperienza clinica in una dimensione possibilmente condivisa. Tale questione è diventata forse più complessa proprio a causa del progresso della psicoanalisi che si interroga, ancora più radicalmente, sulle modalità con cui lo psicoanalista arriva a pensare le sue esperienze. Una questione che riguarda fondamentalmente la formazione del pensiero e le sue origini. In questo tipo di interrogazione si assume l’ipotesi che lo psicoanalista debba fare i conti, come ogni mente pensante o come ogni apparato psichico, egli stesso con le sue resistenze, le sue scissioni, le sue negazioni, in una parola con tutto ciò che lo determina e su cui non può avere un pieno dominio. Gli autori cercano di mettere in scena il lavorio della mente, di coglierne le successioni e le sincronie, le radici prossime e remote di ogni punto di vista, mentre il pensiero cosciente è attento ad osservare il rapporto con l’altro e cerca di evidenziarne le sue dinamiche: i punti di fuga, di deviazione, di aggancio o di fissazione che si compiono nel continuo movimento delle emozioni, o delle ideazioni, o delle rappresentazioni, nel passaggio dall’uno all’altro, paziente e analista, sia nella loro spinta dall’inconscio verso la coscienza, che nel tentativo di captare e verbalizzare a livello di coscienza l’esperienza vissuta. L’analista non è in grado di spiegare completamente le sue interpretazioni, o le sue costruzioni, alla stessa stregua in cui non si può pretendere che un artista spieghi la sua opera. Una poesia, un’opera figurativa, un’interpretazione ha origine proprio lì dove la spazio psichico vissuto non è occupabile immediatamente da una spiegazione cosciente, che può richiedere anche molto tempo di elaborazione per essere data. Nel lavoro analitico pertanto si articolano, necessariamente, due strategie fondamentali: quella della consapevolezza, o del dominio provvisorio sull’enigma, e quella dell’approssimazione all’inconscio – postulato come entità inconoscibile – o dell’autoanalisi come lavorio inesauribile del pensiero.
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