Autore: Luigi Alici, Fracnesco D'Agostino, Fausto Santeusanio

Casa editrice: San Paolo

Anno di pubblicazione: 1998

ISBN: 88-215-3842-7

Questo non è, propriamente, un libro sulla morte, ma sulla vita: sui suoi limiti, sul suo valore, sulla sua dignità fragile e preziosa. Eppure la morte è la compagna inseparabile dei nostri giorni, evento "fisiologico" e insieme traumatico, racicale esperienza del limite, ma anche rinvio a un'ulteriorità possibile. Come sfuggire allora alla tentazione di proclamarci padroni della vita, dichiarando indegno quel vivere in cui ogni margine di autonomia è ormai azzerato? Eutanasia, accanimento terapeutico, pena di morte sono alcune delle forme più sofferte e discusse di questo volontà di dominio. In un dialogo vibrante e appassionato, tre autori s'interrogano sulle convinzioni, i comportamenti, le scelte che possono aiutare a ritrovare lal dignità degli ultimi giorni. Fausto Santeusanio passa in rassegna alcuni dei problemi fondamentali, di ordine professionale, sociale ed etico, che oggi il medico incontra di fronte alla morte: rapporto con il malato terminale, accertamento del decesso, possibilità diagnostiche e terapeutiche, confini della medicalizzazione. Luigi Alici, in prospettiva filosofica, invita a superare l'ottica impersonale del decesso attraverso il tirocinio duro e benedetto dalla fedeltà e dell'assistenza al morente, in un ritrovato orizzonte di responsabilità capace di proiettarci oltre le inesorabili leggi della biologia. Francesco D'Agostino s'interroga sul rapporto tra dignità della vita e pena di morte, invitando il giurista a prestare ascolto alla voce della "ragione poetica"; essa ci ricorda che, se la morte è il rendimento di debito, è indegna la pretesa che il debitore sia chiamato da altri a pagarlo in anticipo.