Scheda Libro

La soggettivazione - Francois Richard, Steven Wainrib (a cura di) - Borla

La soggettivazione
Contributi di: R. Cahn, A. Carel, C. Chabert R. Käes, B. Penot, R. Roussillon

Prezzo: 25 €

Autore: Francois Richard, Steven Wainrib (a cura di)

Casa editrice: Borla

Anno di pubblicazione: 2008

ISBN: 978-88-263-1707-6

L'uso del concetto di soggettivazione è apparso in psicoanalisi per dar conto di forme di sofferenza psichica legate alla costruzione di uno spazio psichico differenziato. Il suo sviluppo pone la questione di un nuovo punto di vista in psicoanalisi, di un concetto limite tra l'intra-psichico e l'inter-soggettivo, suscettibile di collegare la diversità delle nostre pratiche. Per R. Cahn lo stesso termine di soggettivazione implica che si tratti di un soggetto processuale, costruito a partire dai suoi legami con gli altri. La sua attualizzazione e il suo riconoscimento costituiscono l'oggetto ultimo del processo analitico. S. Wainrib sviluppa una architettura della soggettivazione, un reticolo di legami aperti, dall'associazione psicosomatica alle strategie multiple del desiderio che devono incontrare gli schemi della vita con gli altri. R. Roussillon rilancia il problema dell'appropriazione soggettiva, affrontando principalmente le problematiche narcisistiche e dando una nuova ampiezza all'idea freudiana di un'ombra dell'oggetto caduta sull'io». Partito dalla dinamica della simbolizzazione e dell'appropriazione soggettiva nel transfert, F. Richard ci porta alle logiche in atto tra desoggettivazione psicotica e creazione. C. Chabert poggia la sua ricerca sulla doppia lettura di una cura analitica, ripresa 15 anni dopo, in funzione della comparsa della nozione di soggettivazione. Per R. Kaès, il soggetto è un intersoggetto, e il gruppo è visto come uno spazio psichico comune e condiviso nel quale si intrecciano delle alleanze inconsce tra i soggetti che lo costituiscono. A. Carel tratta di una intersoggettualizzazione, mettendo l'accento su un processo che cambia il bambino e il suo ambiente. Appoggiandosi sulla sua esperienza istituzionale con gli adolescenti, B. Penot pone la necessità di una svolta attraverso lo spazio psichico del personale medico e paramedico per restituire al paziente i riferimenti significanti che gli hanno fatto difetto.

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