Autore: Josie Santomauro

Casa editrice: Giovanni Fioriti Editore

Anno di pubblicazione: 2013

ISBN: 978-88-95930-78-7

Le storie autobiografiche di persone con autismo raccolte in questo libro rappresentano uno straordinario esempio di autismo come variante dello sviluppo tipico con esiti non necessariamente patologici e una conferma del fatto che ogni vita merita un romanzo.
In linea generale, la maggior parte delle pubblicazioni sull'autismo esordisce come affermazioni del tipo l'autismo è un disturbo che devasta". Tuttavia, nel campo dell'autismo sono ben documentate storie di straordinarie capacità e il libro di Josie Santomauro ha il pregio di averne raccolte alcune e averle rese disponibili al lettore curioso e allo studioso interessato.
La lettura di questo libro consente di guardare all'autismo con la consapevolezza delle difficoltà insite in tale condizione, ma anche di fare emergere l'idea che l'autismo può essere, nell'espressione comportamentale di alcuni suoi fenotipi, una forma di neurodiversità piuttosto che soltanto un disturbo da curare e un profilo comportamentale da modificare sulla base di un'attitudine tendenzialmente normo-centrica.
La definizione dell'autismo è di solito organizzata attorno a caratteristiche negative (compromissione del linguaggio, ridotta relazione interpersonale, comportamenti ripetitivi e interessi ristretti), a dispetto invece di quelli che potrebbero essere, i "vantaggi". In tal senso, anche una buona parte dei programmi educativi per l'autismo sono finalizzati a "sopprimere" i comportamenti autistici, per andare verso una traiettoria di "sviluppo tipico".<
Sono ancora pochi i modelli di intervento focalizzati sull'unicità delle modalità relazionali e di sviluppo della singola persona. Ci sono casi in cui le manifestazioni autistiche sono pericolose per sé e per gli altri ed è indiscutibile intervenire in modo appropriato. Tuttavia, in molti altri casi i comportamenti autistici, sebbene diversi, sono comunque adattivi e funzionali all'incontro con l'ambiente come ci dimostrano ampiamente le storie di questo libro.
Dall'introduzione all'edizione italiana di
Antonio Narzisi