Irene Cristina Mammarella, Cristina Toso, Francesca Pazzaglia e Cesare Cornoldi
S. Latmiral e S. Grimaldi (a cura di)
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Voci smarrite
Godimento femminile e sublimazione
Prezzo: 22 €
Autore: Laura Pigozzi
Casa editrice: Antigone Edizioni
Anno di pubblicazione: 2011
ISBN: 978-88-95283-66-1
Ideale proseguimento del precedente A nuda voce, il volume prende le mosse da un'esplorazione della voce nel suo valore di legame sociale, cioè come capacità di produrre arte e pensiero : della voce mentre si fa canto, soprattutto in un'epoca come la nostra, controversa e complessa, e per molti aspetti anestetica, cioè non favorevole all'estetica, alla sensibilità e alla creazione. Cantare genera vibrazioni sonore che fanno godere, uomini e donne, di quello stesso godimento a onde concentriche che invade il corpo femminile nell'eros. Cantare, godere, sublimare. Ecco perché la voce - sostiene Laura Pigozzi - può testimoniare oggi la tenuta creativa del soggetto nei confronti di un cultura conformistica che vorrebbe distruggerne la singolarità. La voce si fa sintomo prezioso nella protesta inconscia dei dislessici e degli stonati, nelle tessiture vocali dei castrati e dei sopranisti. La voce si fa eco nelle diplofonie, corpo che si spoglia nelle stripsodie, congelamento nelle voci anestetiche e in quelle narcise, abisso nel silenzio e nell'estasi di Santa Teresa, sublime nel timbro da Demetrio Stratos a Mina, da Antonin Artaud a Toma Waits e a Cathy Berberian. Oltre a una rivisitazione del mito di Orfeo e a un esame della relazione tra canto e anoressia, il testo propone una coraggiosa interrogazione sulla sessualità maschile, e indaga il vissuto del cambio della voce negli adolescenti maschi e il tema delle voci trans.
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