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Elementi di psicoterapia cognitiva
Prezzo: 23 €
Autore: Claudia Perdighe e Francesco Mancini (a cura di)
Casa editrice: Giovanni Fioriti Editore
Anno di pubblicazione: 2008
ISBN: 978-88-87319-91-0
Quando uno psicoterapeuta parla di un paziente non può prescindere dal far riferimento a ciò che il paziente desidera, crede, assume, intuisce, sa; questo avviene inevitabilmente e qualunque sia il suo orientamento teorico. In altre parole, lo psicoterapeuta non può che rifarsi ad una concezione intuitiva o ingenua della mente umana, il potente strumento conoscitivo di cui madre natura ci ha dotato e ha affinato nel coso della nostra evoluzione; questa concezione ingenua o del senso comune prevede che il funzionamento della mente ruoti sostanzialmente intorno a due categorie: credenze e desideri. Naturalmente l'una e l'altra categoria possono a loro volta essere distinte in diversi sottotipi, a seconda del livello di accessibilità e di conoscenze che richiamano. E' possibile, ad esempio, distinguere scopi che attengono al mondo percettivo-motorio, come quando si gioca a tennis, e scopi riconducibili al mondo meramente concettuale-proposizionale, come quando si ha lo scopo che un partito politico vinca le elezioni. Anche la famiglia dei desideri racchiude un se concetti molto diversi come ad esempio le ambizioni, le speranze, le aspettative.
In questo volume, in accordo con la tradizione cognitivista, la sfida lanciata dagli autori è proprio quella di utilizzare, nel modo più raffinato possibile e migliorandola, la psicologia intuitiva o ingenua della mente, nel tentativo di estenderla anche alla risoluzione di problemi che tradizionalmente la psicologia del senso comune ha avuto difficoltà ad affrontare, come ad esempio il fenomeno del paradosso nevrotico, o della resistenza al cambiamento, ovvero: come è possibile che un individuo persista in una condotta per lui fonte di infelicità e nociva, nonostante le informazioni di cui dispone, i suoi strumenti cognitivi e i suoi scopi rendano possibile e opportuno un cambiamento? L'intento è quello di coniugare la psicologia del senso comune con le conoscenze della psicologia di base per spiegare, più in generale, la bizzarria delle condotte psicopatologiche.
Dalla prefazione di
Amelia Gangemi
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