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La situazione esistenziale delle persone isteriche
Intensità, centralità e rappresentazioni figurative
Prezzo: 16,5 €
Autore: Georges Charbonneau
Casa editrice: Giovanni Fioriti Editore
Anno di pubblicazione: 2007
ISBN: 978-88-87319-89-7
L'isteria può essere compresa in maniere diverse. Noi l'affrontiamo qui come una posizione antropologica, una determinata situazione esistenziale. L'antropologia fenomenologica mira ad arricchire una nuova psicologia dell'isteria, avendo cura di adottare un certo piano epistemologico. Questo piano è quello della forma della presenza isterica; esso esige di porsi deliberatamente, nello spirito di un metodo ben accettato, in un determinato formalismo della presenza; questo formalismo lascia emergere la posizione del mondo isterico. Una volta messa allo scoperto questa posizione del mondo, noi potremmo vedere come la presenza al mondo dell’isterico si esprima nei campi specifici che sono lo spazio intersoggettivo e il corpo, ove noi la vediamo più spesso. Noi la vediamo lì perché è in questi luoghi che essa chiede di essere curata, e dunque già di essere vista, ma in realtà essa può esprimersi in tutte le attività umane. Non tralasceremo di vedere l'isteria nei campi morale, estetico e religioso. Esporre il senso dell'isteria come situazione esistenziale è una possibilità nuova. Un punto di vista antropologico illumina l'isteria come situazione la cui essenza è di essere reversibile. Dire che un uomo o una donna è isterico è improprio nel senso più profondo del verbo essere. Noi non intendiamo attribuire a questa esistenzialità un senso ontologico. Isterico, l'uomo o la donna non lo sono nel loro essere stesso; ognuno, quando è isterico, non fa che prendere a prestito una determinata posizione del mondo isterico, la situazione esistenziale dell'isteria in un dato momento. Il verbo essere non deve essere utilizzato in senso ontologico ma in un senso antropologico, più ristretto: esso allora indica l'atto del trattenersi in un topos, in una situazione attraverso la quale s'apre il mondo. L'isteria non è un modo di essere propriamente detto.
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