Autore: Maurice Merleau-Ponty

Casa editrice: Net

Anno di pubblicazione: 2004

ISBN: 88-515-2085-2

Qualcuno ha definito Maurice Merleau-Ponty un "filosofo dell'ambigiutà". Un'ambiguità che, lontano dal doppiogioco o dalla diplomazia più o meno opportunistica di fronte agli eventi, è da intendere piuttosto come dovere di "prendere parte" al sistema della realtà, sia come spirito, sia nell'ordine pratico e politico. E' una "filosofia della coscienza impegnata" che intende affrontare l'elemento interiore e quello storico-sociale nella pienezza dei loro rapporti e contrasti. I saggi raccolti in Senso e non senso (1948) applicano questo metodo a tutta la "situazione" dell'uomo vivo nel mondo, prendendo spunto dalla pittura, la letteratura, il cinema, l'antropologia, la psicologia e la storia. Nello sviluppo della fenomenologia husserliana, Merleau-Ponty insiste soprattutto sui temi del ritorno alla percezione, e del senso o significato della realtà. Se il primo apre la strada all'analisi concreta di uomini, ambienti e situazioni, la ricerca del senso è quella invece che rivela la direzione razionale della vita e della storia. Una direzione in perenne divenire, perchè l'esperienza umana si muove di continuo nel pericolo dell'oblio, dell'oscuramento, dell'errore, in una perpetua dialettica tra senso e non senso.